Perche' le nostre "rimpatriate" avranno sempre successo....

di Paolo Riba

Quando c'e' la passione e l'entusiasmo e quando ci credi fino in fondo puoi starne certo che l' obiettivo sara' sempre a portata di mano e ogni avvenimento si concludera' con un successo assicurato.

Se poi il Dna e lo stesso si riesce a creare una ragnatela di amicizie senza confine, come le nostre rimpatriate atleti di marchio anni '70 che hanno saputo coinvolgere oltre 150 persone legate da un unico filo conduttore, le scarpette chiodate. Diciamo che come in ogni iniziativa ci vuole chi tira le file, chi sa trasmettere un certo qual entusiasmo, chi sa metterci del suo, chi ha un certo carisma e non per ultimo chi in passato piu' o meno recente senza avere lode o infamia ha calcato un pista di atletica.
Un cocktail che dosato al momento giusto ha saputo mettere nello stesso momento uno accanto all' altro tutti i piu' grandi campioni dell'atletica leggera della Granda.
Da Franco Arese a Livio Berruti, dai fratelli Damilano "marciatori d'oc" a Elisa Rigaudo, da Jose Bencosme de Leon ai gemelli Dematteis, da Mario Gallarato a Marco Olmo, da Vittorino Milanesio a Oscar Raise e avrei da continuare senza creare alcun contrasto o frattura perche' il legame che ci unisce e' consolidato in oltre 40 anni di amicizia e 20 definiamolo di messa in pratica.
Gli artifici ? col sottoscritto citerei Alberto Anello di Verzuolo (attuale sindaco di Casteldelfino) Luciano Ferrero di Dronero, Vittorino Milanesio di Grugliasco, Mario Gallarato di Cuneo, Ezio Riva di Bra, Vincenzo Marchetti di Rivoli, Elio Carle di Fossano, Gigi Catalfamo di Cuneo, Paolo Fissore di Savigliano, Mario Tible di Cuneo e poi altri ancora che non sto a citare volutamente perche' il tutto si tramuterebbe in una inarrestabile catena di Sant'Antonio.