F1: la storia - anni cinquanta

di Piero Giuseppe Goletto

Il Campionato del Mondo di F1 nasce nel 1950 come “Campionato del Mondo Piloti” benché la FIA renda ufficiale la denominazione "Campionato del mondo Piloti di Formula 1" solo a partire dal 1981. In effetti, negli anni 1952-1953 sono le vetture di F2 a correre per tale campionato.

Tre team italiani dominano le prime stagioni del Mondiale: Alfa Romeo, Ferrari e Maserati. L’Alfa domina con la “Alfetta 158” costruita prima della guerra dalla Scuderia Ferrari (che all’epoca era il reparto corse Alfa Romeo) e progettata da Gioachino Colombo.

La Formula 1 tipo degli anni 50 era una vettura con motore atmosferico da 2,5 litri.

Poiché la F1 degli anni 50 vede in primo piano gli ingegneri e i tecnici che già lavoravano anteguerra, ci concentreremo sui piloti.

PilotI simbolo della F1 degli anni 50 sono Juan Manuel Fangio e Alberto Ascari,  benché il primo campione del mondo sia un certo Nino Farina, la cui famiglia prenderà in seguito il cognome Pininfarina ed è proprio quella che progetterà il design delle vetture Ferrari (la storia del rapporto Ferrari – Pininfarina è uno dei capitoli più belli e significativi circa il design italiano).

Juan Manuel Fangio era nato in Argentina da genitori immigrati italiani costretti a cercare fortuna nel Nuovo Mondo. Fa fortuna però in Europa diventando cinque volte campione del mondo di Formula 1, la prima volta con Alfa Romeo nel 1951, poi nel ’54 con Maserati e Mercedes, ancora Mercedes nel ’55, nel ’56 con Ferrari e l’ultimo, nel ’57, con Maserati. Il 1952 è il suo anno nero per via di un drammatico incidente occorsogli a Monza. I suoi cinque titoli mondiali derivano da 24 GP vinti su 51 partecipazioni e 23 giri veloci.

Fangio era un pilota dalle grandi capacità di guida, molto individualista, intelligente e determinato; estremamente preciso nella guida, a ogni giro le sue ruote sterzano nello stesso punto del precedente. Rispetta le vetture e ne conosce profondamente gli elementi; sa reagire di fronte all’imprevisto. Era anche bravissimo a saper scegliere ogni anno la vettura migliore.

Alberto Ascari detto “Ciccio” è il pilota italiano più forte di sempre, avendo conquistato due titoli mondiali. Esordisce alle Mille Miglia su una vettura fornitagli da Enzo Ferrari ma è costretto al ritiro. Torna a correre nel 1947 ed esordisce nel 1950 con la Ferrari. Arriva secondo a Monte Carlo e a Monza. Nel 1951 arriva secondo nel campionato di F1 e vince con la Ferrari quello del 1952, primo campione del mondo della Rossa con ben 6 vittorie. Il secondo titolo mondiale arriva l’anno successivo con cinque vittorie. In tutto segnerà 2 mondiali vinti, 13 vittorie su 32 Gran Premi e 12 giri veloci.

Muore nel 1955 a Monza, in circostanze mai chiarite, mentre provava una Ferrari 750; la sua morte porta al ritiro della Lancia – scuderia per la quale nel frattempo correva – dalla F1.

La tragedia di Ascari arriva in un momento in cui la situazione aziendale della Lancia va aggravandosi per via dei costi di produzione delle vetture cosa che spinge Gianni Lancia ad “abdicaer” cedendo la maggioranza della società a Finanziaria Brevetti del gruppo Pesenti.

All’interno della Lancia, c’erano due fazioni: una che voleva proseguire l’attività e l’altra, che ebbe la meglio, che voleva disfarsi di tutto il “materiale da corsa” e chiudere con la F1. Anche con l'aiuto di FIAT e dell’ACI si stabilisce un accordo per il quale Lancia dona alla Ferrari il suo materiale da corsa e la FIAT si impegna a erogare alla Ferrari un cospicuo contributo in denaro. Alla Ferrari giungono così sei Lancia D50 e due scocche, più ricambi e parti meccaniche. Vittorio Jano, contestualmente, prende servizio a Maranello.

Lancia D50

C’è un terzo nome, molto importante: è quello di Jack Brabham, che vinse i Mondiali di F1 nel 1959 e 1960 con la Cooper Climax. Lui lo ritroveremo negli anni ’60 perché è il primo pilota-costruttore e il team è ricco di figure dirigenziali particolarmente importanti (per esempio: Gordon Murray e Bernie Ecclestone).

Cooper Climax porta in F1 una innovazione fondamentale: mentre fino a quel momento le vetture di F1 avevano tutte motore anteriore, con la Cooper Climax T51 il motore da 2.500 cc viene spostato sul retrotreno.

Il motore Climax FPF era inoltre particolarmente leggero e ciò consentiva di distribuire meglio i pesi sulla vettura guadagnando in maneggevolezza.