Storia della Formula 1: Lauda, il campione

di Piero Giuseppe Goletto

Niki Lauda è stato uno dei più grandi campioni di Formula 1 degli anni Settanta. Nato il 22 Febbraio 1949 a Vienna e scomparso il 20 Maggio 2019 a Zurigo, conquista due titoli mondiali nel 1975 e nel 1977 con la Ferrari e poi il suo terzo titolo nel 1984 con la McLaren. Diviene poi dirigente della Jaguar Racing e successivamente presidente non esecutivo della Mercedes AMG F1.

Esordisce in F1 nel 1972 con la March ma è con la BRM che si fa notare dalla Ferrari; Enzo Ferrari lo definì “uomo-computer” apprezzandone la capacità quasi cinica di valutare gli sviluppi della gara e di analizzare la situazione della vettura. In realtà un pilota come Lauda sarebbe definito oggi “pilota—ingegnere” (in questo presentando molte similitudini con campioni di epoche più recenti) e il suo punto di forza era la capacità di racimolare quanti più punti possibili anche in situazioni non favorevoli.

Il momento più drammatico della sua carriera è l’incidente al Nurburgring del 1976. Non si sa quale sia stata la causa di questo incidente, nel quale si vede salvata la vita da Arturo Merzario. Ne esce con il viso ustionato, con varie fratture e con i polmoni danneggiati dal fumo. Sei settimane dopo l’incidente Lauda rientra in gara al GP d’Italia che conclude quarto.

In realtà la stagione del 1976 vede il continuo duello sportivo tra Niki Lauda e James Hunt. Tanto Lauda è “calvinista”, tanto James Hunt è un personaggio anticonvenzionale; in quella stagione l’assenza di Lauda consente al pilota inglese di recuperare lo svantaggio accumulato in campionato.

Il campionato del 1976 viene deciso al Fuji, sotto una pioggia battente. Qui Lauda dopo aver percorso alcuni giri prende la decisione di ritirarsi; proprio James Hunt affermò che tale ritiro era stato un atto di coraggio. D’alto canto la decisione di Lauda consegna a James Hunt il titolo mondiale.

Nel 1977 Lauda vince il titolo mondiale con due gare di anticipo e abbandona la Ferrari passando alla Brabham. Nel 1978 si ritira dalla F1 e avvia la sua compagnia aerea: Lauda Air; chi si avvaleva di tale Compagnia aerea poteva incontrare il campione di F1 in veste di pilota aeronautico. Lauda si dimostrò valido manager, e per ampliare l’attività ritornò in F1 con la McLaren, vincendo come detto nel 1984 il terzo titolo mondiale.

Lauda fu anche consulente Ferrari, team principal Jaguar e commentatore televisivo. A partire dal 2013 divenne Presidente non esecutivo di Mercedes AMG e mentore di Lewis Hamilton.

A detta dell’Ing. Mauro Forghieri, Lauda era il “pilota perfetto. Un uomo preciso, meticoloso, velocissimo, determinato, con una sensibilità innata nella guida. Ma anche un lavoratore indefesso”