La Formula 1 ed il budget : questione di spiccioli

di Piero Giuseppe Goletto

Il dibattito sulla limitazione dei budget è giunto a una decisione e si è aperto ora  il fronte di possibili limitazioni sugli interventi aerodinamici. Ci sono anche novità sul fronte del calendario perché Silverstone potrebbe ospitare tre gare nell’arco di un mese, riducendo così la necessità di viaggi.

Anzitutto, il tetto al budget. La proposta che verrà portata in approvazione al Consiglio Mondiale FIA è di abbattere il budget da 175 milioni di dollari attuali a 145 milioni di dollari nel 2021 e riduzione di  5 milioni di dollari a stagione fino al 2023. Ricordiamo che queste soglie sono riferite a una stagione di 21 gran premi. Da allora il tetto sarà fissato a 135 milioni di dollari. Questo tetto è una base perché resta da definire la differenza di costi tra chi sviluppa e chi compra, argomento non di poco conto per Ferrari, Mercedes e Renault e c’è da tenere presente che per alcuni componenti si adotteranno costi standard ai fini del budget. La limitazione del budget comporta una riduzione del personale in F1 che dovrà essere impiegato in altri campionati e questo per team come la Ferrari potrebbe significare entrare in Indycar o nel mondiale endurance.

RIcordiamo poi che ci sono tre voci di spesa che non sono interessate dal budget cap: marketing, logistica e stipendi dei piloti. E’ iniziato un dibattito sull’introduzione del “salary cap”. Questa regola c’è in altri sport, come l’NBA, e in quel contesto viene stabilito per l’intera rosa di giocatori di basket un limite all’ammontare complessivo degli stipendi. Applicare lo stesso criterio alla F1 provocherebbe grosso movimento nei team – il contesto infatti sarebbe avere due piloti con lo stesso stipendio o un pilota “titolato” con stipendio elevato e un pilota “giovane” con uno stipendio notevolmente più ridotto. C’è però sempre il modo per eludere questo ostacolo attraverso i compensi degli sponsor.

Altro argomento importante è l’aerodinamica. Nel tentativo di “mettere a pari” i diversi costruttori è stato proposto di stabilire un monte ore annuali. Il team che vince il Mondiale Costruttori 2021 avrà a disposizione il 90% di questo monte ore, mentre i restanti team (dal 2° al 10°) avranno un incremento del 2,5% sicché avranno più tempo per lavorare al CFD o alla galleria del vento.  Nel 2022, il team campione del mondo avrà un monte ore pari al 70% di quanto stabilito mentre i restanti team avranno un incremento pari al 5%.

C’è in ultimo una notizia parecchio importante, e cioè che si applicherebbero limitazioni agli aggiornamenti e si potrebbero utilizzare solo due motori quest’anno. Questo serve a tagliare drasticamente i costi (e ciò avrebbe senso alla luce delle limitazioni del budget) e denoterebbe che il calendario della F1 – nonostante tutti i tentativi in senso contrario - è destinato a ridimensionarsi. Inoltre la F1 potrebbe essere orientata a proseguire con due sole power unit a stagione anche nel 2021 e questo significa dover intervenire sulle stesse per allungarne la vita utile, abbassandone la potenza  e ricercando maggiore affidabilità. Il tema tecnico dell’affidabilità e le scelte di sviluppo potrebbero quindi diventare particolarmente importanti già in questa stagione, specie ove Liberty Media riuscisse a costruire un calendario con 18 gare – come sembra possa avvenire.