A Baku (ma anche altrove) gli errori si pagano

di Piero Giuseppe Goletto

Nel Gran Premio di F1 di Baku si scatena il caos al giro 43 quando Hamilton e Perez lottano per la seconda posizione. Perez fa registrare 1:44.794 al 43° giro. Hamilton risponde con 1:44:769. Verstappen segna 1:44:481 al 44° giro.

Al 46° giro, la gomma posteriore sinistra di Verstappen cede repentinamente e va a sbattere contro il muro opposto la pit lane. Prima, al 31° giro, per lo stesso guasto si era dovuto ritirare Lance Stroll.

Max Verstappen ha fatto presente che la foratura è stata repentina. Al 48° giro la direzione gara fa entrare la safety car. Il direttore sportivo Red Bull osservava, però, che se ci fossero detriti in pista, si sarebbero registrate nuove forature. Michael Masi aderisce ed espone la bandiera rossa.

Si assiste così a una fase finale che in pratica è un Gran Premio condensato in due giri. Qui succede il patatrac per Hamilton che sbaglia la frenata avendo impostato in modo erroneo le regolazioni dei freni e finisce lungo. Ma è stato affamato e arrogante perché poteva puntare ad arrivare al traguardo: avrebbe incassato 18 punti, senza difficoltà.

E pertanto ciò rappresentava un’opportunità d’oro per Hamilton, che se ne avesse approfittato avrebbe potuto avvantaggiarsi nella lotta per il titolo mondiale. Ma ha forzato (e questo è almeno il suo secondo errore, vedi Imola) 

L’opinione di chi scrive è che in questo campionato del mondo, non sussistendo più una manifesta superiorità di AMG Mercedes, sarà deciso dagli errori e dalle situazioni anomale: ribadiamo, Hamilton ha la testa per vincere e ci sono sette titoli mondiali in bacheca che lo dimostrano. Il problema è la gestione della pressione.

La sfida di questo campionato sta mettendo il pilota migliore (Hamilton) contro la Red Bull di Verstappen. Ma quest’ultimo è diventato ancora più deciso e di contro la Mercedes – anche la Ferrari, se è per quello – si è dirottata sul 2022.

Quanto a quest’ultima, va detto che la Ferrari è riuscita a correggere molti difetti della SF1000, ma va anche detto che a Baku la Ferrari era carente nella gestione delle gomme in gara, benché Leclerc abbia realizzato la pole position.