Da non più di un decennio il mondo del gaming è stato interessato da una grossa novità rappresentata dai cosiddetti MOBA (o ARTS).
La sigla MOBA si potrebbe tradurre in italiano come Giochi di battaglia online a squadre mentre ARTS si può interpretare come Azione Strategica in tempo reale.
Più che le meccaniche di gioco in sé sono interessanti la lore che i loro creatori hanno inventato per costruire i personaggi e le meccaniche, i sofisticati aspetti strategici insiti in questo tipo di gioco e la scena competitiva dilettantistica e professionistica che gira attorno a tali giochi.
Lo scopo del gioco, di per sé, è davvero semplice ed evoca, per chi lo ricorda, il rubabandiera. In una mappa chiusa due squadre, partendo dal loro quartier generale, che devono preservare, devono distruggere il quartier generale avversario e possono raggiungerlo solo attraverso tre strade nelle quali sono posizionate torri difensive da abbattere. Il giocatore controlla un “campione” o “eroe” e guadagna oro e punti esperienza, salendo di livello, se elimina i giocatori e i png avversari.
Questo tipo di gioco nasce come modifica di una mappa di Warcraft III, che è un gioco di strategia che metteva a disposizione un applicativo idoneo a modificare le mappe. Da qui nacque Defense of the Ancients, e il corrispondente sistema di gioco.
I giochi più famosi a livello mondiale sono Dota2, creato da Valve e League of Legends, creato da Riot Games.
Sia Dota2 che League of Legends partono dal sistema di Defense of the Ancients ma aggiungono l’elemento strategico della scelta dei personaggi – ognuno dei quali ha proprie caratteristiche e peculiarità; la presenza di diversi mostri neutrali; l’esigenza di un forte coordinamento con gli altri membri della squadra.
Già, perché la partita si gioca tra due squadre di cinque giocatori l’una, Ciascuna delle tre corsie è difesa, come detto, da torri che sparano proiettili a inseguimento e da inibitori all’interno delle basi. A differenza di Dota2, in League of Legends sono molto accentuate le differenze tra i singoli ruoli al punto che i giocatori, specie nella scena professionistica, sono molto specializzati.
Dota2 è molto meno diffuso di League of Legends, in Italia, anche in virtù del fatto che esiste una scena competitiva nazionale
La scena competitiva Dota2 ha visto quest’anno il ridursi dell’impegno diretto dell’editore del gioco, che ora organizza solo più il campionato mondiale The International.
Molto più strutturata la scena di League of Legends. In Italia i tornei ufficiali di alto livello sono organizzati prevalentemente da PG Esports – una media company milanese specializzata nel settore – attraverso una lega promozionale e una lega semiprofessionistica ufficialmente riconosciute da Riot Games (La League Italian Tournament) che dà accesso al torneo europeo European Master attualmente in corso. A livello professionistico – già, perché ci sono tornei professionistici – in Europa si svolgono durante l’anno tre edizioni del LEC – League of Legends EMEA Championship, e tutti i tornei confluiscono in due campionati mondiali: il Midseason Invitational a primavera e il Worlds che si terrà, quest’anno, tra settembre e novembre.