La partita ha sempre inizio con la fase di draft, durante la quale si effettuano due operazioni: si scartano alcuni eroi o campioni (ban) e se ne selezionano altri (pick).
Di solito va così: chiameremo i due team blu e rosso. L’ordine della prima serie di ban è: blu, rosso, blu, rosso, blu rosso. Poi si passa alla selezione con un blu, due rossi, due blu e un rosso; si torna alle eliminazioni con un rosso, un blu, un rosso e un blu e si conclude con la selezione con un rosso, due blu e un rosso. In questo modo ogni squadra ha escluso cinque eroi/campioni e ha selezionato quelli con cui giocherà. Ciascun giocatore, in questa fase, può dichiarare ai suoi compagni di squadra con quale eroe/campione prevede di giocare in modo da evitare che sia escluso (ban) dal gioco e di escludere dal gioco quelli prescelti dai compagni.
E’ anche ammesso che un giocatore scelga un eroe/campione che un suo compagno di squadra giocherà se ritenuto prioritario per la squadra nel suo insieme. Nelle prime selezioni, poi, è consigliato scegliere un eroe/campione già ben conosciuto ma esiste sempre la possibilità che l’avversario scelga un eroe/campione che ben lo contrasta.
Tutto ciò dipende dalla preparazione del singolo giocatore, riguarda anche il complesso della squadra e le possibili scelte della squadra avversaria e fa emergere l’aspetto strategico del gioco, che è talmente importante al punto che è realistico ipotizzare che si possa letteralmente vincere o perdere una partita già nella fase di draft (e ci risulta sia accaduto più di una volta anche in partite ad altissimo livello).
Per capire come questo possa avvenire, occorre tornare con la mente agli scacchi e ai giochi di ruolo da tavolo. Negli scacchi infatti le sinergie tra caratteristiche e posizione di ogni pezzo determinano la condizione di vittoria di quella particolare partita.
Nei giochi di ruolo da tavolo, le caratteristiche, le attitudini, le conoscenze, le capacità di ciascun personaggio devono armonizzarsi – e in una certa misura integrarsi – con quelle degli altri componenti il party, e questo è tema strategico non così lontano da quello dei MOBA.
Ogni eroe/campione ha proprie caratteristiche, che conducono a ruoli più rigidi in League of Legends e più flessibili in Dota2. Caratteristiche misurate attraverso statistiche di base che comprendono, ad esempio, salute (da cui deriva la resistenza agli attacchi), mana (da cui deriva la possibilità di effettuare attacchi) oppure lo scudo se l’eroe/campione ha un ruolo più difensivo, il livello di resistenza delle armature ed agli attacchi magici, la velocità di movimento e il raggio di azione in combattimento.
Tali statistiche sono coerenti con i ruoli di base (ADCarriers, Maghi, Tank ecc.) e nello specifico caso di League of Legends con la corsia in cui ogni campione agisce (Top, Mid, Bottom oppure la giungla) e vengono modificate incrementando il livello dell’eroe/campione e ottenendo potenziamenti.
Nel competitivo è il coach (già, perché ciascuna squadra ha un coach e uno o più analisti) a determinare, alla luce delle capacità dei propri giocatori e delle caratteristiche degli avversari, le strategie da seguire e, pertanto, gli eroi/campioni da selezionare o scartare.